Geometria Sacra e A.Graziotti

 

Breve biografia di Adriano Graziotti

Ugo Adriano Graziotti è nato a Carpenedolo (Brescia) nel 1912 ed è morto a Castenedolo nel 2000. Era il secondo di 8 fratelli e figlio di un arrotino.

Adolescente accompagnava il padre nei vari mercati mentre la sera del sabato e la domenica mattina seguiva la scuola professionale gratuita di disegno e mestieri “Cesare Doretti” dove poteva dedicarsi alla sua grande passione: il disegno.  Nel 1930, diciottenne, riesce ad iscriversi al celebre Istituto Superiore d’Arte di Monza, nel quale confluivano studenti da ogni parte del mondo. Qui studiò con la guida di molti artisti, diventati in seguito assai famosi fra i quali Arturo Martini, Marino Marini, Pio Semeghini, Raffaele De Grada. Nel 1935 si diplomò a pieni voti “Maestro d’Arte”. In quel periodo partecipò ai premi più importanti per la pubblicità e la grafica per i quali vinse sempre i primi premi. A 25 anni troviamo Graziotti allievo ufficiale a Pavia e poi, come sottotenente, al Reggimento Genio Minatori di Verona. Nel 1936 sempre sostenendosi con delle borse di studio conseguite per meriti, conseguì la maturità presso il liceo statale di Firenze. Nel ‘38 gli venne assegnato il primo premio come il più meritevole, in senso assoluto, di tutti gli allievi della Reale Accademia delle Belle Arti di Firenze. Nel 1940, sempre all’interno dell’Accademia, ottenne la licenza del corso di scultura e nel 1941 con una ulteriore borsa di studio di reciprocità, rinnovatagli poi di anno in anno, si recò a Bratislava per frequentare la “Visoka Skola Technicka” del Nudo. Li iniziò a sviluppare i suoi interessi per le geometrie platonico-archimedee. Incontrò gli studi di Matila Ghika e inaugurò una fase di lavoro che non abbandonerà più per tutta la vita e che affiancherà la sua produzione figurativa e astratta.
Rientrerà in patria solo alla fine della guerra, nel 1945. Il Ministero della Pubblica Istruzione, dopo una selezione fra centinaia di concorrenti, gli assegnerà un lussuoso studio a Roma, a Villa Massimo, dove vivevano già Mazzacurati, Guttuso, Ciampolini, Greco e Leoncillo. Divenne direttore del Circolo Artistico Internazionale e ricevette l’incarico di Professore assistente all’Accademia di Belle Arti e contemporaneamente  all’Istituto Beato Angelico per gli studi di Arte sacra e alla Scuola libera del Nudo, dove insegnò Anatomia Artistica.

 Nel 1947, incontrò il Rev. Theodore Kojis, abate del convento benedettino di S. Andrea di Cleveland, che, entusiasta delle sue opere in bronzo, in terracotta e in marmo, instaurò con Graziotti una sincera e profonda amicizia e lo invitò a decorare l'abbazia, offrendogli ospitalità e, in seguito, anche una cattedra nell'Università di S. Francisco.Graziotti resterà con i benedettini per diverso tempo e ciò gli sarà assai utile per affinare ulteriormente le sue conoscenze di arte e geometria sacra. Partito per semplice entusiasmo e curiosità, Graziotti resterà in America per quasi trenta anni.
Diventa subito docente di anatomia artistica, figura disegnata e composizione, nella Cleveland School of Art.; lettore di pittura e disegno e composizione al Notre Dame College e anche alla Cooper Shool of Art. Viene poi richiesto per decorazioni a statue e chiese e, in particolare, per la realizzazione di una colossale statua di S. Benedetto, nel monastero dove lui stesso è ospite.
Mal sopportando il clima rigido di Cleveland, Graziotti parte per la California nel 1952. A Los Angeles usufruisce di una borsa di Studio della Huntington Hartford Foundation. Nel 1954 si stabilisce definitivamente a S. Francisco dove apre uno studio di “Fine Arts” che dirige fino al 1967.
 Nel contempo è docente di Anatomia al California College of Art& Craft di Oakland e all’Accademia of Art College, e poi lettore all’Università di S. Francisco e professore di Anatomia Comparata dal 1958 al 1966. Ottiene una risonanza particolare con la mostra scientifica all’Accademia delle scienze dove presenta i modelli matematici dei suoi poliedri e le partizioni regolari e semiregolari dello spazio euclideo.
Alla fine degli anni ‘60 Graziotti accetta l’invito a collaborare con il Pacific Science Center  di Seattle (Washington) per il quale proseguirà i suoi studi di geometria piana e solida.
Nel 1970, preso da forte nostalgia torna in Italia dove completa la collezione di poliedri, probabilmente la più importante del mondo. Parte della collezione viene richiesta dalle autorità giapponesi per l’esposizione internazionale di Tsukuba dove fu posta nella sala dedicata a Leonardo. Nel 1983 Graziotti realizza il quadrato magico più grande esistente al mondo. Nel 1988 gli viene conferita la cittadinanza onoraria del comune di Castenedolo. Gli anni a seguire in cui una serie di disturbi fisici gli impediranno di muoversi come avrebbe voluto si dedicherà soprattutto alla catalogazione della sua sterminata opera di disegni ma non cesserà mai di lavorare, di costruire altri poliedri, di realizzare disegni straordinari.

 

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