Alchimia

Difficile, se non impossibile, definire in modo esaustivo cosa s’intende per Alchimia. La formula più semplice è “arte della trasmutazione e del perfezionamento di ciò che esiste ,sia esso appartenente al mondo della Natura, minerale o vegetale (Alchimia spagirica), sia esso l’uomo stesso, inteso come unità di corpo, anima e spirito, da trasformare in un nuovo ente, restituendolo alla sua perfezione originaria o se si preferisce portandolo a un grado superiore di completezza del suo essere, quello che si può chiamare “Corpo di gloria” (Alchimia filosofica o spirituale). La realizzazione di ciò che gli alchimisti chiamano Opus, meglio definito come Opus Maius nell’Alchimia spirituale, si raggiunge attraverso manipolazioni che eliminano le parti superflue o pericolose dell’oggetto da trasformare mediante l’utilizzo del fuoco in gradi diversi d’intensità e ripetendo le operazioni con pazienza e attenzione, fino a ottenere una sostanza perfetta.

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Egitto: Monili e Amuleti

L’Egitto faraonico mostra i complessi significati della sua religione e della sua sapienza non solo attraverso gigantesche costruzioni quali le piramidi, i templi e le statue colossali, ma anche mediante piccoli oggetti dalla cui interpretazione molto possiamo imparare. La collezione donata al fondatore del Museo dal principe prof. Boris de Rachewiltz è composta di questi oggetti di piccole dimensioni, statuette di divinità, anelli, amuleti, che richiedono un’attenta osservazione da parte di chi li osserva per poterne comprendere i complessi significati. Purtroppo non abbiamo indicazioni precise sul luogo di ritrovamento di essi né su contesto in cui sono stati ritrovati, quindi è possibile solo descriverli per cercare di penetrare il simbolismo che essi portano in sé.

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Erotismo Sacro

L’Erotismo, quale elemento attrattore, magnetico, trasmutatore, fuoco ermetico occulto, conduttore dell’unione sacra, propulsore della perpetuazione della specie, esaltatore della coscienza e, nel contempo, distruttore dello schematismo razionale, ha sempre avuto un ruolo centrale nella storia del Sacro. Amore e morte, amore e guerra sono elementi che hanno fatto dell’Eros il famoso dio “che rompe le membra degli dèi”. Eros è il protagonista di una delle più celebri novelle mitologico-ermetiche provenienti dal passato, quella di Amore e Psiche introdotta nella famosa storia di Apuleio L’Asino d’Oro. Ma il coito sacro e le sue conseguenze sono al fondamento non solo delle cosmogonie di ogni tradizione (cfr. il mito della ricomposizione delle membra di Osiride da parte di Iside e della perdita del suo fallo magicamente ricostruito) ma soprattutto della successione delle trasmutazioni atte a dare una direzione alla Coscienza Cosmica e Umana, alla Sapienza e forse all’Anima Mundi, cioè il “senso dell’Essere” nel Divenire cosmico.
Ogni tradizione, estrapolando i significati dalle più arcaiche cosmogonie, ha una sua Ars amandi, rappresentata non solo nelle storie tramandate dalla mitologia, ma spesso esplicitata in modo assai eloquente attraverso la dignificazione degli organi genitali. La scultura e la pittura egizia, romana e greca ci hanno lasciato infinite testimonianze di ciò, deificando Priapo, Pan, le ninfe e tutte quelle potenze primordiali atte alla perpetuazione del desiderio, della generazione e del divenire.

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Oggetti Rituali dell'Estremo Oriente

L’Oriente ha un corredo rituale e liturgico molto ricco e variegato. In questa piccola sezione abbiamo privilegiato alcuni oggetti largamente diffusi in Tibet, come le statue di bronzo che rappresentano specifici aspetti del lamaismo o del successivo pantheon buddista. Tali oggetti sono generalmente destinati alla venerazione privata e sono associati a particolari rituali, in cui si pronunciano anche specifici mantra, collegati alla manifestazione del divino. Monasteri e abitazioni sono dei veri forzieri di questi tesori.
Tra gli oggetti più interessanti provenienti dal Tibet ci sono anche due bellissimi kapala usati per raccogliere l’offerta rituale e illustrati anche nelle Tangka del Buddha (immagini dipinte su stoffa). Tra gli oggetti provenienti dalla Cina spiccano la campana in bronzo e il bellissimo scettro mandarino con lo stemma in giada che contrassegna il potere del saggio che lo possiede. Ciascun oggetto ha la propria funzione nell’ambito di rituali che risalgono alla notte dei tempi e di cui la ricca sezione orientale della Biblioteca della Fondazione possiede un’ampia documentazione. La sezione si conclude con lo splendido sottobalcone ligneo nepalese, piccolo capolavoro di rara bravura artigianale, reso ancor più prezioso dalla sua destinazione per uso religioso.

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