Domenica 28 gennaio è morto l’ultimo “kepleriano”. Sì, perché Albert Mayr non è stato solo un compositore e studioso di grande profondità e originalità, ma colui per il quale il concetto di “musica delle sfere” non è stato una metafora astratta, ma un’ipotesi di lavoro. Per una rapida comprensione del suo “keplerismo” si ascolti la seguente relazione: https://www.youtube.com/watch?v=p1n5GeWYjnI
Ma il “keplerismo” di Albert Mayr data da lontano: quando nel 1983 entrai in relazione epistolare con lui e quando partecipai a Firenze ad un suo corso estivo, scoprii il suo contatto ed amicizia con Rudolf Haase, erede di Hans Kayser e fondatore a Vienna dell’ Hans-Kayser Institut für harmonicale Grundlagenforschung nella Hochschule für Musik und darstellende Kunst. Per me, giovane musicista e accanito lettore di Elémire Zolla, che non solo aveva scritto, nell’ introduzione all’antologia I mistici dell’Occidente, lo straordinario paragrafo 8 intitolato “Il misticismo come acusticità” (dove trattava ampiamente le ricerche di Hans Kayser), ma sulla rivista da lui fondata e diretta, “Conoscenza religiosa”, aveva pubblicato ben tre illuminanti articoli di Rudolf Haase, fu tutt’uno iniziare da allora una lunga ed ininterrotta stagione di collaborazioni, a partire dal volume intitolato L’ascolto del tempo. Musiche inudibili e ambiente ritmico, di cui scrissi l’introduzione e in cui pubblicammo un ulteriore saggio di Haase intitolato “Ritmi armoni cali nella natura”. Ma, tornando alla militanza kepleriana del Nostro, la sua originalità consistette nel tentativo di utilizzare l’ordinamento armoni cale per nuove strutture temporali, mentre prima di allora ci si era rivolti primariamente a configurazioni spaziali statiche. Nacquero così alcuni lavori, come Calendario Armonico (1981), e Hora Harmonica (1983), fino a Il Percorso Armonico (2011).
Quando, il 21 febbraio 2015, organizzai con Claudio Lanzi il convegno “L’armonia del mondo. Hans Kayser e le forme della scienza pitagorica” fu tutt’uno avvalerci della partecipazione di Albert Mayr, che presentò la sua brillante relazione intitolata “Musica enim generaliter sumpta obiective quasi ad omnia se estendi” (citazione da Jacobus Leodiensis, teorico del Trecento). L’intervento può essere letto negli Atti pubblicati da Simmetria, ma può anche essere ascoltato online: https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=H-WIgQnwJhg&t=8s
Negli anni successivi con Albert avevamo pensato di raccogliere in volume una serie di saggi sparsi di Rudolf Haase e sottoporli all’attenzione di Claudio Lanzi, ma le sue condizione di salute sono precipitate e per ora, in attesa di uno studio accurato della sua opera, mi resta solo di sottoporre il suo ricordo all’attenzione di tutti gli amici di Simmetria.