Armonices Mundi - Rappresentazione

Armonices Mundi è una complessa liturgia geometrica ideata da Claudio Lanzi e rappresentata per la prima volta a Crotone il 2 Agosto del 2015 nel Teatro del Parco Archeologico di Capo Colonna nell’ambito di un festival pitagorico organizzato da Nicola Zurlo e Giovanni Arone.

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altQuesto lavoro ha origine da una ricerca quarantennale sulla geometria arcaica, la musica, la danza e la gestualità sacra; è una sintesi essenziale, priva di dialoghi convenzionali, della progressione ascetica ascrivibile al simbolismo euritmico e geometrico della scuola crotoniate.
Simbolismo geometrico, ripetiamo, quindi senza alcuna forzatura nel proporre ritualità iniziatiche proprie di confraternite più o meno arcaiche ma prive di credibilità filologica. L’intera opera si basa esclusivamente sul suono, sui colori, sugli aromi e sul movimento.

Un'importanza fondamentale nella stesura scenica hanno avuto i testi presocratici riferibili all’orfismo, quelli dei tardo-pitagorici (primi fra tutti Proclo e Giamblico fino a Plutarco) e un contributo fondamentale deriva dagli studi rinascimentali di geometria sacra e in particolare i lavori di Pico della Mirandola, Ficino, Pacioli, e poi quelli più recenti di Kepler, Newton, Ghika e Graziotti. Altrettanto importante per la sequenza dei movimenti e dei percorsi pavimentali sono gli studi sulle regole liturgiche delle confraternite medievali e sui sapientissimi mosaici cosmateschi.
I sei personaggi principali che appaiono in scena (Adepto, Voce, Sapienza, Possibilità, Architetto, Musica) rappresentano sei aspetti dell’Uomo alla ricerca di sé, del suo scopo, e del suo posto nella rete dell’Universo. Ognuno di essi riproponendo una vera e propria cosmogonia dell’anima, contribuirà all’incontro con la Verità e all'uscita dal labirinto e dal sonno della Mente. La geometria della Danza costituirà il veicolo filosofico finale per l’unione di Adepto e Sapienza. 

altLe musiche sono di Adriano Lanzi, la Voce solista è di Ginevra Schiassi, le coreografie e i costumi sono di Assunta Fanuli, l’assistenza alla regia è di Nives Vedruccio. All’Opera ha collaborato Biagio di Carlo per la costruzione dei poliedri. Il coro nella prima rappresentazione era composto da Diego Lombardi, Alessandra Quaglia, Karl Jelinek e Guido Mattei.

Sintesi semplificata dell’opera
I quattro Elementi formatori dell'universo (platonico-pitagorico) attraverso l’azione demiurgica manifestano, col suono archetipale delle buccine, la loro azione iniziale e sviluppano la Forma primigenia nel Teatro Cosmico (rappresentato dal sito stesso dove avviene la manifestazione). Adepto, immobile, ascolta i suoni primordiali e la formazione del Cosmo generati da Musica. Tale atto creativo si sovrappone alla particolare "maieutica" che la scienza pitagorica opera sulla coscienza dell’Adepto.
Un Architetto rinascimentale recepisce da tali suoni il senso delle proporzioni e da ciò ricava l’archetipo di una cupola geodetica (forma astratta del cosmo ricavata dagli elementi formatori) secondo i dettami della scuola pitagorica. Infine, guidato da Musica, comprende la definizione dello spazio e del tempo e s'impossessa perciò della magica clessidra di Chronos (il tempo prima del tempo). All'interno della Forma poliedrica è racchiusa Voce, il logos, la bellezza agente della creazione.
Architetto lascia un varco perché Voce possa essere libera di uscire ed entrare nella forma e nella coscienza di Adepto.

altVoce conferisce ad Adepto il manto delle stelle e lo indirizza verso la sua Sapienza, ancora Dormiente. Adepto inizia a indagare nella natura delle cose attraverso la geometria e il gesto. Il coro dei 4 elementi forma il templum (lo spazio sacro) nel quale si svolgerà l'OPERA.
Possibilità ruba ad Architetto la Clessidra e da quel momento determina, tramite la perfezione geometrica, lo scioglimento e la coagulazione delle Forze metalliche e saline (e ciò comporta l'entrata e l'uscita dal tempo e dallo spazio ordinari): ciò cosa si ripete al termine di tutte le scene principali.
Sapienza si sveglia progressivamente e chiede la Salute e la Salvezza dell’Universo e di Adepto, con la sua doppia posizione a Y (orizzontale e verticale). Poi danza col Mantello (il Fuoco) e sveglia se stessa e Adepto.
Adeptole va incontro senza conoscerla, guidato da Voce e incontra il ritmo aureo lanciato da Musica.
Sapienza esegue la Danza dei Vasi (gioca e dà vita ai due elementi principali per preparare l'Elisir della Vita); disegna danzando sulla terra il divino Pentalfa nel quale si compie il rito eterno, e Possibilità ne ripete lo schema nella trama del cosmo, accompagnata da Tamburo.
Voce, liberata, canta fuori del Poliedro.
Adepto e Sapienza eseguono la Danza intorno alla Porta Magica attraverso le divine terne pitagoriche e si scoprono nella nudità di quello che sono. Adepto e Sapienza attraversano la Porta Magica e si stupiscono di sé stessi per mezzo di Musica e Voce.
Possibilità apre la porta del Tempo. Adepto e Sapienza si uniscono passando attraverso la Porta. Sapienza scioglie quanto è rimasto di superfluo attraverso il vortice dionisiaco. Sapienza e Adepto sono liberi e si fondono diventando Res Bina

altL’asciuttezza della matematica e del ritmo, base eterogenea dei rituali di ogni struttura filosofico-religiosa, si rivolge al mondo delle proporzioni e della geometria sacra. Senza entrare nel merito di riti specifici improponibili, vengono puntualmente ricordate le virtù che scarseggiano in questo mondo consumista e frettoloso: la tensione e l’impegno necessari per perseguire un'autentica Via e l'arcaico e particolarissimo rapporto armonico che deve generarsi fra l’Umiltà e il Silenzio necessario per apprendere. Simmetria è a disposizione per approfondire, con chiunque sia realmente interessato, i significati, la teoria e la pratica di quanto reso parzialmente visibile in un contesto teatrale.

altIdeazione, progetto e successione liturgica di Claudio Lanzi
Musiche, di sintesi e dal vivo di Adriano Lanzi
Coreografie e costumi di Assunta Fanuli
Coordinamento e assistenza alla regia di Nives Vedruccio
Costruzioni geodetiche in sala di Biagio di Carlo

Partecipanti (nella versione di Crotone):
Il Coro degli Elementi primordiali: Karl Jelinek, Alessandra Quaglia, Diego Lombardi, Guido Mattei
Costruttore e Architetto: Biagio di Carlo
Adepto: Claudio Lanzi
Sapienza: Assunta Fanuli
Voce e flauto: Ginevra Schiassi
Musica: Adriano Lanzi
Possibilità: Nives Vedruccio        

altTesti base di Riferimento: I Versi Aurei di Pitagora, Le lamine orfiche, Le nozze di Mercurio e Filologia di Marziano Capella, La Teologia del Numero di Proclo, La Summa Pitagorica di Giamblico, Il commento al Somnium Scipionis di Macrobio, Il Timeo di Platone, Frammenti vari dell’Archita, Ritmi e Riti di Claudio Lanzi, Polyhedra di Adriano Graziotti, Hermetica Geometria di Adriano Graziotti, Misteri e Simboli della Croce di Claudio Lanzi, la Filokalia AA.VV,

I Gioielli Pitagorici  indossati dai partecipanti sono di Fabrizio Giannone.
Il poliedro costruito in scena è ideato e realizzato da Biagio di Carlo
I libri presenti durante la manifestazione sono delle Edizioni Simmetria

Armonices Mundi è in deposito Siae ed è coperta da copyright.
L’opera non è riproponibile né pubblicabile parzialmente o integralmente se non dietro consenso scritto degli autori.
La sequenza completa e il significato dei singoli quadri è reperibile nel libretto Armonices Mundi che può essere richiesto a Simmetria.


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